Nel Bolognese si registra un saldo negativo (-39,3%) del numero di imprese artigiane iscritte alla Camera di Commercio. Il dato è del bimestre marzo-aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
In calo le nuove aperture tra gennaio e marzo in Emilia-Romagna. Per l’artigianato si registrano 2.638 nuove aperture, 295 in meno rispetto all’anno precedente. In termini percentuali nel primo trimestre 2020 il calo complessivo è dello 0,97% (contro il-0,83% del primo trimestre 2019). Il numero complessivo attivo al 30 aprile 2020 è di 124.638 unità artigiane.
Sui dati trimestrali di Movimprese, elaborati dal Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna, al primo trimestre 2020 sono 1.215 le imprese artigiane in meno nella regione, contro un calo di 1.056 dello stesso trimestre del 2019. In diminuzione anche le iscrizioni. Tra gennaio e marzo per l’artigianato si registrano 2.638 nuove aperture, 295 in meno rispetto all’anno precedente.
Se a gennaio il sistema ha tenuto i dati sono peggiorati vistosamente a marzo e aprile, bimestre segnato dall’emergenza sanitaria e dai conseguenti lock-down.
Esaminando il trend delle iscrizioni per sezione Ateco si evince che a marzo-aprile 2020 le iscrizioni crollano in maniera più accentuata per le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (-62,7%), le attività manifatturiere (-60,1%), le Costruzioni (-56,6%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-56,4%), il Trasporto e magazzinaggio (-56%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (-54,3%).
Ecco i dati delle iscrizioni per provincia, in Emilia-Romagna.
Nel bimestre marzo-aprile registra il calo più consistente del numero di iscrizioni alla Camera di Commercio la provincia di Piacenza (-65,2%), seguita da Modena (-59,2%) e Parma (-57,3%); Rimini e Reggio Emilia, entrambe a -51,4%; Forlì-Cesena (-49,2%), Ravenna (-44,5%); Ferrara (-29,4%), Bologna (-39,3%).