La Cultura è un bene primario. Il Covid-19 non deve fermare il nostro bisogno di stare assieme arricchendoci. Il 21 giugno sarà la Festa della Musica e i professionisti del settore hanno avviato la campagna #SenzaMusica per chiedere al Parlamento di prendere in esame gli emendamenti del settore nel decreto rilancio “a oggi ignorati”.
Certo, occorre stare molto attenti, perché il Covid-19 non se n’è andato, come dimostrano le cronache di questi giorni. Ma se la prudenza è necessaria, lo è anche tenere in vita ogni possibile occasione di crescita sul piano umanistico. Non è solo un fatto di reddito per gli artisti e per tutto l’indotto. fondamentale, ma è anche un fatto educativo con una forte valenza di motivazione per un sistema che ha sempre più bisogno di forza morale e intellettuale.
Chi ci prova e chi rinuncia
Cultura e spettacoli sono un’esigenza sociale, oltre che economica. Bene dunque la decisione del presidente dell’Emilia-Romagna di riaprire le piste da ballo e le sagre (solo all’aperto e con limiti precisi) in anticipo di qualche settimana, in una regione che ha nel ballo un tratto identitario profondo. Bene il Comune di Ferrara che non rinuncia al Buskers Fstival, pur modificato per l ragioni di sicurezza. Male il Comune di Imola che annulla Imola in Musica. Bene il Comune di Castel San Pietro, città da dove scriviamo, che si impegna in un programma di iniziative per non interrompere una lunga tradizione fatta di aggregazione e di stimoli culturali.
La Cultura all’aperto? Si può fare, senza scialare
A Castel San Pietro riaprirà l’Arena estiva, dove è possibile gestire il distanziamento nella maggior sicurezza di uno spazio all’aperto.«Vogliamo dare alla comunità castellana un programma culturale sicuramente all’altezza – ha detto il sindaco Fausto Tinti -, rispondente però anche a principi di etica dei costi, in un anno che è stato difficile per tanti. Giusto ripartire anche con la cultura e momenti ricreativi, ma all’insegna della sobrietà e della solidarietà comunitaria».
L’Arena per ascoltare musica dal vivo, e non solo
L’Arena di Castel San Pietro, pur utilizzando solo un terzo della capienza per consentire il distanziamento fra gli spettatori, offre circa 150 posti. Ci sono di lavori di ristrutturazione da eseguire e, a dire il vero, il sogno, dopo mezzo secolo, resta quello di vedere tutto lo stabile rinnovato e restituito alla città. Oggi però, come dice il sindaco, ci sono altre priorità. Per quest’estate sembra comunque possibile “metterci una pezza” e consentire una programmazione che si svolga in sicurezza per gli artisti e per il pubblico.
Cultura e spettacoli dal 5 luglio al Settembre castellano
L’assessore alla Cultura di Castel San Pietro, Fabrizio Dondi, è chiaro: «Stiamo lavorando per un calendario di eventi che vada dal 5 luglio a metà settembre . All’arena porteremo parte delle iniziative a valenza sovra comunale che l’emergenza Covid ci ha imposto di rimodulare, come quelle di Emilia Romagna Festival, Crossroads e Festival Strade, offrendo al contempo la possibilità alle associazioni castellane di proporne di proprie. Lavoriamo per un cartellone che possa contenere cinema, teatro, musica e altre forme d’arte, da poter pubblicare e promuovere il prima possibile, e che arrivi fino alla metà di settembre, così da poter includere anche manifestazioni tradizionalmente inserite all’interno del Settembre castellano».
Un passo alla volta, senza chiedere la luna, ne usciremo. Speriamo anche più uniti e meno inclini a cadere nelle trappole dell’imbarbarimento culturale a cui questa nazione è esposta ormai da troppo tempo.