Non sono un panda che va protetto dall’estinzione e non ho bisogno di difendere l’uso al femminile di alcuna parola, semplicemente perché come persona e cittadina non mi sento diversa da un uomo. Sono stata educata ad essere semplicemente una persona e non permetto di essere trattata in modo diverso dagli uomini.
Non voglio negare il valore della giusta lotta compiuta dalle donne italiane, che ha portato all’affermazione di diritti fondamentali. Ma secondo me il problema, in Italia, oggi è principalmente culturale ed educativo. L’educazione e la cultura sono riducibili solo a un fatto linguistico? Così importante per alcuni fino a voler stravolgere la scrittura con asterischi, caratteri speciali e neologismi?
Ogni donna ha il potere di rivendicare il suo posto in questa società ogni qual volta questo possa essere messo in discussione da chiunque, sia esso uomo o donna. Se non lo fa non sarà un asterisco a risolvere il problema. Come non lo è lamentarsi e non agire. Bisogna prendersi la responsabilità di credere in noi stessi, non aspettare che qualcuno ci riconosca uno status che è già nostro di diritto e nessuno ci può togliere.
Siamo persone, siamo esseri umani. Alcuni uomini, alcuni donne. È poi così importante?
Maria Elena Amato ©2021
Immagine:Hier und jetzt endet leider meine Reise auf Pixabay aber da Pixabay