Entra nel vivo la diciannovesima Festa Internazionale della Storia, che comprende in tutto ben 22 appuntamenti, organizzati dal Comune di Castel San Pietro Terme in collaborazione con diverse realtà del territorio.
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Il calendario del primo weekend della Festa della Storia
I primi a scendere in campo venerdì 14 ottobre, alle ore 17, sono gli studenti dell’Istituto Bartolomeo Scappi che presentano un percorso digitale, attraverso l’itinerario dei luoghi promossi all’interno del Concorso della Città Metropolitana Bologna “In cammino insieme per lasciare una traccia”.
Per info e prenotazioni: IIS Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme, viale Terme 1052 (tel. 051 948181) – orientarsi@istitutoscappi.edu.it
La scena passa poi all’Associazione Culturale Terra Storia Memoria che il 15, 16 e 17 ottobre alle ore 18 pubblica sul canale Youtube della Festa della Storia i primi tre video (su sei totali) sulla storia del territorio con Eolo Zuppiroli.
I video di Terra Storia Memoria
Si comincia sabato 15 con “Il sito villanoviano di Orto Granara. La scoperta e lo scavo” che racconta come “questo scavo ha riempito un vuoto che sembrava esserci nell’insediamento villanoviano bolognese. Infatti, prima di questa scoperta, nel nostro territorio erano state trovate solo alcune piccole tracce, ma non una necropoli databile tra il 7° e 8° secolo avanti Cristo. Lo scavo poi è stato fatto usando una metodologia non usuale. Le sepolture sono state prelevate in blocco e scavate in laboratorio usando le procedure più accurate. Inoltre si è permesso di fare anche visite, in corso d’opera, a scolaresche e cittadini”.
Domenica 16 sarà la volta del filmato su “I Romani a Castello. La Statio Silarum e la vasca piscatoria”. “Due tra gli interventi più importanti che fanno i romani nel nostro territorio sono la via Emilia e la centuriazione – anticipa Zuppiroli -. Entrambi interessano il territorio di Castel S. Pietro sia per l’insediamento a servizio della strada, la Statio Silarum, sia quello per lo sfruttamento agricolo. Molte sono le sue tracce come i resti della domus urbano-rustica nel sito dell’ex chiesa di S. Francesco entro il Castello. Una scoperta che si può definire eccezionale è invece quella della grande vasca per l’allevamento del pesce, una vasca piscatoria. Questo tipo di impianto era abbastanza comune in epoca romana, ma in riva al mare e per pesce di acqua salata. Questo quindi rappresenta un unicum, almeno in Italia, realizzato in una zona interna e per pesce di acqua dolce”.
Lunedì 17 andrà online il video “Il pozzo di Orto Granara. Utilizzo dall’età imperiale alla tarda antichità”. “L’insediamento agricolo romano, pur molto denso nel nostro territorio, non ha lasciato resti emergenti – spiega Eolo Zuppiroli -. Le loro tracce sono residui di laterizi e frammenti ceramici o scarse fondazioni in sassi. Discorso diverso è per i pozzi. Quando si possono individuare, e scavare, rappresentano un deposito ricco di informazioni. Quello qui descritto è particolarmente interessante. È stato in funzione, per una azienda agricola abbastanza importante, dalla prima età imperiale. Poi sembra abbia subito una interruzione ed una successiva ripresa in età tardo antica quando Ravenna era capitale, prima dell’impero romano d’occidente poi del regno goto d’Italia”.