La pagina Facebook di Coach In Bo ha superato i 37.000 follower da tutto il Paese, segno dell’interesse sempre crescente riguardo le tematiche dell’orientamento personale, sia esso orientamento scolastico, sia esso di carriera o, più semplicemente di vita. Coach in Bo è un progetto ideato da Massimo (Max) Calvi, con una carriera “boundaryless” (senza confini) alle spalle e, come dice lui, ancora in svolgimento. Conosciuto come giornalista e consulente per imprese, enti pubblcii e associazioni, dal 2015 Calvi è anche Coach, qualificato con un percorso ACSTH a cui ha dato seguito con corsi specializzati in Group e team Coaching e con il conseguimento delle credenziali ACC (Associated Certified Coach) dell‘ICF (International Coach Federation), la più importante organizzazione mondiale del Coaching, con sede negli USA.
Il progetto Coach In Bo è in sostanza un network di Coach, ciascuno con sensibilità diverse, che si mettono a disposizione di persone e organizzazioni per affiancarli nella consapevolezza del presente e nel movimento da questp presente al futuro desiderato. Tutto questo avviene all’interno di una relazione facilitante, basata sull’individuazione e l’utilizzo delle potenzialità per il raggiungimento di obiettivi di cambiamento/miglioramento autodeterminati e realizzati attraverso un piano d’azione. In Italia non c’è un albo professionale del Coaching, ma a fissare i paletti di questa professione ci pensa la Norma UNI 11601:2015 “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”.
Ma cosa è il Coaching?
“Mai termine fu più abusato e frainteso come il coaching, per questo motivo – spiega Calvi – ho voluto certificarmi. Le credenziali ACC, che vengono rinnovate ogni tre anni a seguito di un preciso percorso, testimoniano l’osservanza delle regole etiche dell’ICF, molto stringenti e totalmente centrate sulla persona. Questa certificazione mi è di aiuto non solo per mantenere un’operatività etica e conforme alle migliori regole del Metodo, ma mi è utile anche al fine di segnare un distacco da tanti sedicenti coach e soprattutto da chi parla di Coaching senza sapere cosa dice”. Ma vediamo di fare chiarezza. Sul sito di Coach in Bo si legge: “Coach significa Allenatore. A parte il mondo sportivo, dove il Coach è un allenatore e formatore che utilizza tecniche diverse per formare gli atleti e prepararli alla sfida che li attende, in tutti gli altri ambiti il Coach è un allenatore di potenzialità che assiste la persona (o il gruppo di persone) e la stimola a fare chiarezza su ciò che desidera, a prendere consapevolezza e a decidere un piano d’azione per raggiungere il proprio obiettivo. Il coach non è: un insegnante, un consulente, un terapeuta, un manipolatore di mente, un saltimbanco motivazionale, un guru, un maestro di vita, un formatore, un mistico.
Le sessioni di Coaching sono dei colloqui, durante i quali il Coach rivolge domande al cliente (o al gruppo di persone) e ne ascolta le risposte senza giudicare e senza esprimere opinioni o consigli. La sequenza delle domande, i tempi dei silenzi, la capacità di instaurare una relazione accogliente e facilitante, portano la persona a vedere il problema da diverse angolazioni e a comprendere come affrontare lo stato di disagio o di indecisione utilizzando proprie risorse. Una serie di allenamenti commissionati dal Coach fra una sessione e l’altra contribuiranno a migliorare la percezione delle proprie potenzialità e a sviluppare abilità e creatività che saranno rimesse in gioco nella sessione successiva, Infine si passa all’azione. Senza un Piano d’Azione non si può parlare di buon risultato del Coaching.
Coach in Bo eroga sessioni in tutta Italia, via videochiamata, o in presenza nell’area bolognese-imolese.
(FDF)